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Mario Biondino (Anzio, 1989)

Si occupa di teatro da quando aveva quindici anni, prima come attore, in seguito anche come drammaturgo e regista. Formatosi accanto a professionisti quali Guglielmo Ferraiola, Alberto Bellandi (con i quali ha condiviso anche esperienze lavorative – oltreché didattiche) e Marco Vallarino (questi ultimi affermati docenti del Centro Internazionale La Cometa, di movimento e coreografia scenica il primo e di dizione il secondo), è nel 2010 che fonda la Compagnia Teatrale Phi con cui firmerà tutte le successive regie a partire da Tieste, da Lucio Anneo Seneca, andato in scena nello stesso anno alla Casa delle Culture di Roma. Segue, l’anno dopo, la regia di Cechov/Marat/Sade, al Teatro Abarico. Nel 2014 si laurea cum laude all’università La Sapienza di Roma con una tesi magistrale dal titolo Ipotesi (e limiti) d’interpretazione della produzione letteraria tardobarocca in chiave postmodernista vertente sui rapporti fra la concezione artistica postmoderna ed il teatro barocco più estremo, rappresentato in particolar modo da quello di Giovan Battista Andreini (nella fattispecie dal suo Convitato di pietra). A partire dal 2012 entra nella compagnia de La Teca di Salvatore Santucci, della quale condivide i progetti culturali de In viaggio col bardo ed Anzio e l’impero. Dall’aprile 2014 al settembre 2015 collabora con Antonio Rezza e Flavia Mastrella alla realizzazione del loro spettacolo Anelante. Nel 2016 scrive e dirige Faust(o), andato in scena al Teatro Trastevere. Nel 2017 ritorna al Teatro Abarico con Addio porca! (recut). Ancora nel 2016, insieme a Flavio Marigliani, dà il via al progetto Delirio a Due che prevede la rielaborazione di classici della letteratura mondiale in una dimensione performativa che ne privilegia un approccio moderno e inedito, giocando su una contaminazione di generi, testi e stili differenti: nel giugno e nel settembre del 2018 il duo è stato invitato a partecipare e ad esibirsi con il loro spettacolo Pinocchio in Amerika al Convegno “Technology Transfer School” sulla sensibilizzazione della tutela del lavoro d’ingegno, organizzato dal Ministero della Salute prima presso l’ISCR a Meldola (FC) e poi presso l’Università degli Studi di Padova. Nel 2017 scrive con Andrea Lo Vecchio Qualcuno di troppo, andato in scena al Teatro degli Audaci a novembre-dicembre 2018 (nel cast anche Andrea De Rosa) e in tournèe a partire dall’inverno 2019.

Attualmente vive e lavora a Roma.